Gruppo Giovani Famiglie 2014/2015

 

 


 

Le famiglie del GGF a S. ROSSORE 

 

20 Settembre 2015

 

Il 20 Settembre 2015 le famiglie del GGF si ritrovano per una giornata insieme, una gita nello splendido parco di San Rossore per inaugurare il nuovo cammino spirituale all'insegna della gioia e della condivisione.

La giornata inizia con la Messa guidata da padre Maurizio Dessì OCD (padre del  convento carmelitano di S.Torpè a Pisa) presso la parrocchia di S.Pio X. Una celebrazione importante per noi perché la preghiera  accompagna da sempre il percorso che condividiamo come famiglie e  come singole persone.

 

E' una giornata meravigliosa. Il sole splende e il cielo è terso: la voglia di stare insieme, di giocare, di dialogare, ridere e pregare non ci lascia neppure per un momento.
Siamo pronti per cominciare il nuovo cammino spirituale con una nuova "parola d'ordine": La  Misericordia! (il nuovo tema di quest'anno proposto dai frati carmelitani di Arcetri...)

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CAMPO ESTIVO del GGF

 


 “BEATI I PERSEGUITATI A CAUSA DELLA GIUSTIZIA E DEL VANGELO”

DOMENICA 8 MARZO 2015, GGF- PISA

 

 

 

Domenica 8 marzo 2015 il Gruppo delle Giovani Famiglie di Pisa si è riunito nel salone parrocchiale di Madonna dell’Acqua a San Giuliano Terme per riflettere sul tema dell’ultima beatitudine con l’ausilio di don Roberto Filippini rettore del Seminario arcivescovile di Pisa. Sono intervenute 15 famiglie ed i bambini sono stati animati da alcuni scout del Pisa 4-Agesci.

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 “BEATI I MISERICORDIOSI”

DOMENICA 11 GENNAIO 2015, GGF- PISA

 

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Domenica  11 gennaio si è tenuto l’€incontro del Gruppo Giovani Famiglie di Pisa sul tema “Beati i misericordiosi”.  Relatore don Claudio Masini, che ha parlato, citando vari brani tratti dall’Antico e dal Nuovo Testamento, di come la misericordia di Dio apra il cuore dell’uomo e lo renda a sua volta ... 

 

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BEATI COLORO CHE SONO NEL PIANTO

08 Novembre 2014

 

Don SIMONE BINELLI

  

Don Simone, counselor che si dedica alla consulenza ed all’ascolto di diverse problematiche (prediligendo le famiglie), ha iniziato l’incontro proponendoci una riflessione sul senso del dolore a cui ha fatto seguito uno scambio di opinioni tra le famiglie sull’argomento:

“l’essere nel pianto o l’essere in lutto” si alleggerisce quando a tale dolore si riesce ad attribuire un significato profondo

“la consolazione” la si può trovare in vita portando la nostra croce con gioia, consapevoli che saremo veramente “consolati” “investiti dallo Spirito Santo” nell’incontro con Cristo.

La condivisione di un dolore o di un trauma con altri può alleggerirne il peso: lo abbiamo sperimentato tramite un gioco interattivo organizzato da don Simone. Nel gioco ogni componente della famiglia di appartenenza si è rapportato con una persona di un’altra coppia raccontando sia un evento traumatico che un momento di gioia capitati nel corso della vita e di cui si aveva un ricordo vivo (a turno i 2 giocatori si alternavano nel ruolo di chi si confidava e di chi ascoltava). Ne è emersa la volontà da parte di tutti noi di ricercare una risorsa positiva, una consolazione, per fronteggiare un dolore ancora vivo e – allo stesso tempo – trasmettere e condividere questa forza positiva e gioiosa a chi incontriamo nel nostro cammino.

 

  

Le 9 famiglie presenti all’ incontro hanno partecipato alla Santa Messa con la Comunità del Convento di San Torpé e subito dopo si sono ritrovate per condivisione i pensieri scaturiti dalla riflessione con don Simone e dalla Messa, con i bambini che nel pomeriggio avevano trasformato in gioco la beatitudine “disegnandola” come gesti di aiuto agli altri che vivono un momento di tristezza. Per i nostri piccoli la consolazione maggiore si trova nella forza della famiglia e nell’ amicizia.

La giornata si è conclusa con una cena condivisa insieme alla Comunità dei frati carmelitani.

 

PREGHIERA FINALE

Ci hai fatto sapere, Gesù, che Dio è tenero

e che non vuole altro che la nostra gioia e la nostra felicità.

 Aiutami a crederlo sempre, malgrado tutto,

particolarmente nei momenti più duri e difficili della mia vita.

Voglia che sia sempre viva dentro di me la tua parola che dice:

“Beati voi, che piangete, perché sarete consolati!”.

Fammi avere sempre questa consolazione,

perché anch’io possa essere di coloro che asciugano

le lacrime che scorgano dagli occhi dei fratelli.

Amen.



BEATI I POVERI IN SPIRITO 

PISA, 11 Ottobre 2014

 

La relazione di Fra Giovanni Maria Bracci

 

Sabato 11 ottobre il gruppo delle giovani famiglie (GGF) si è riunito per riflettere sulla prima delle nove beatitudini evangeliche “Beati i poveri in spirito perché di essi è il regno dei cieli” (Mt 5,3).

 

Animatore dell’incontro è stato Fra Giovanni Maria Bracci, frate carmelitano del convento di Arcetri a Firenze, che ci ha guidato, con dolcezza e sapienza, alla comprensione di questa Parola.

 

Le beatitudini sono un itinerario che conduce alla santità costituito da nove tappe; la prima di esse è la povertà. Per capire questa beatitudine bisogna indagare il significato etimologico delle parole utilizzate da Gesù.

 

Il termine greco utilizzato per la parola “beati” significa persone felici.

 

Il significato etimologico della parola “poveri” usata nel vangelo indica una povertà materiale e sociale che conduce l’uomo, impossibilitato a guadagnarsi da vivere e quindi a bastare a se stesso, a mendicare.

 

Infine il termine “spirito” intende individuare coloro che non sono eruditi nelle argomentazioni spirituali (es. gli ebrei che vivano in Galilea rispetto a quelli che vivevano in Giudea) e, più in generale, coloro che non sono soggetti al vizio della superbia spirituale, che non si ritengono maestri di vita.

 

 

Michi e le attività dei bambini

 

 

In sostanza Gesù con questa beatitudine afferma che sono felici coloro che non frappongono nulla di fronte a Dio, né i beni materiali e nemmeno la propria conoscenza, e che quindi sono vuoti davanti a Dio, confidano per la propria esistenza solo in Dio e per questo sono pienamente disponibili ad accogliere il regno dei cieli che è Dio stesso che si dona ad ogni uomo.

 

La povertà di spirito è un cammino che anche Gesù ha compiuto; prima di ritornare al padre Gesù ha lasciato il lavoro, la casa, la famiglia e, al termine della sua passione, i compagni, i vestiti e infine il suo stesso spirito.

 

Tutti noi, in punto di morte, saremo chiamati ad abbandonare tutto; nel frattempo bisogna usare le cose e le conoscenze “come se non l’avessimo” cioè non come una proprietà ma come una responsabilità, come gli strumenti di un servizio che siamo chiamati a svolgere a favore dei fratelli.

 

Questa esperienza di beatitudine è visibilmente presente nei neonati che, non possedendo nulla né materialmente né spiritualmente, sono totalmente abbandonati nelle braccia dei genitori così da recepire tutto il loro amore che è quanto basta per essere felici.

 

 

Alfredo & Giovanna Capparelli

 

 

 



LE BEATITUDINI, introduzione

 

 PISA, 27 Settembre 2014

 

Il gruppo delle giovani famiglie di Pisa si è riunisce nel convento di San Torpe' con Padre Gabriele Morra. Sono presenti 15 famiglie con oltre 20 bambini.

Il tema dell'incontro sono le Beatitudini e le parole di Padre Gabriele diventano fin dalle prime battute un discorso sulla felicità. Tesse la tela e tutti cercano nella propria esperienza.

La prima delle beatitudini indica una via fantastica per la felicità, che l'uomo può raggiungere attraverso un meccanismo di sottrazione, abbracciando la propria povertà spirituale. È l'abbandonare ogni velleità di controllo, accettare ed amare il limite, sostituire alla propria la volontà di Dio, che coincide con un bene maggiore. Sono discorsi fatti ancora su un'ipotetica montagna, discorsi controcorrente, difficili da capire.

 

 

La povertà è la libertà dalle cose, che rende possibile la comprensione delle cose di Dio, ovvero l'abbandono alla propria fragilità.

Il discorso sulla felicità diventa un discorso sulla libertà, il vero scandalo dell'universo, contrapposta all'onnipotenza universale del denaro e dell'idea di progresso, totalitaria e capace di imprigionare la mente e i cuori. È il nuovo discorso che la Maggioranza fa da una moderna e reale montagna: l'anestesia del benessere.

E poi altri spunti, lo spirito dell'infanzia, l'abbandono di fronte alla morte..... argomenti che verranno approfonditi negli incontri successivi.

 

Fam. Manconi e Angioni

 

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UNA GIORNATA A S. ROSSORE

 

 14 settembre 2014

 

Le famiglie del GGF si incontrano e pedalano insieme. E' l'ultimo giorno prima dell'inizio del nuovo anno scolastico e decidiamo insieme di organizzare una gita al parco di S.Rossore. Il cammino inizia in bicicletta grandi e piccoli insieme, l'entusiasmo è tanto e spazza via la fatica che accompagna la nostra pedalata. Si pedala verso un'unica meta quella di stare insieme nel gioco e nella preghiera con padre Angelo, la nostra guida spirituale.

La nostra gita trascorre serena: si canta, si gioca, si mangia, si prega (durante una Messa organizzata in 

 

modo semplice, un altare improvvisato con un  tavolino da pic-nic  e i nostri bimbi che fanno i chierichetti e recitano preghiere spontanee per ringraziare Gesù, l'amico che non manca mai ai nostri incontri).

Dopo la pausa estiva siamo pronti per riprendere il cammino del GGF e la nostra pedalata ha tonificato i muscoli e lo spirito, consapevoli che ci aspetta un anno pieno impegni ma  desiderosi allo stesso tempo  di condividere insieme tanti momenti felici.
Grazie a tutti voi e buon cammino insieme.

 

Alessandra e Gianluca

 



RITIRO DEL GGF DI PISA

ARCETRI, FIRENZE

 

9 - 11 MAGGIO 2014

 

Le famiglie del G.G.F incontrano Gigi e Maria Avanti nel convento dei carmelitani  a Arcetri e scoppia la magia!!! I bambini, in un caos calmo, colorano di ascolto, di allegria, di silenzio,  ogni giorno di questa esperienza e la preghiera si fa ancora più viva, più vera. Le parole di Gigi Avanti arrivano al cuore e toccano le tante anime assorte ...

 

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