La Parola che risuona durante i Tempi di Avvento e di Natale esorta alla vigilanza con la certezza del compimento, narra di un alloggio di fortuna nella notte e di Dio che pone la tenda tra gli uomini, racconta di abitare, rimanere, di fuggire e tornare…è la fragilità e la luce di una vita nascente…gioia grande e pace annunciate, e contraddette dagli eventi.
Questi versetti, che esprimono bene i paradossi della Buona Notizia di Cristo, negli ultimi anni - dopo il terremoto del 2016 - hanno trovato nella nostra vita concreta una risonanza forte come mai prima d’allora. Anche noi ci siamo trovate in un istante a non aver più una casa (abitabile) e a chiedere ospitalità, e a trovarla: prima a Fano, poi qui a Cascia.
Quest’anno, avvicinandoci al Natale, abbiamo più forte la certezza: non siamo noi a preparare una casa al Signore che viene, è Lui che la sta costruendo per noi (cfr. 2Sam 7)…abbattendo e rialzando mura di pietra, risanando le ferite che questi anni hanno inciso nei cuori più ancora che nei muri, confortando i nostri passi con la Sua presenza, con l’orizzonte del ritorno (quasi come Israele dall’esilio!).
Nel mese di settembre si è aperto il cantiere: il Monastero terremotato, che qualcuno ricorderà, è stato completamente demolito. Davvero “non abbiamo più casa” (nostra). Là dove tre generazioni di sorelle si sono inginocchiate, hanno camminato, lavorato, gioito e sofferto ora c’è una distesa di cemento: la “platea” del nuovo monastero. L’inizio dei lavori è stato ufficialmente benedetto dal Vescovo di Macerata l’11 dicembre scorso, mentre la Madre Priora inseriva in un tronco ligneo una pergamena con i riferimenti storici e le firme, insieme alle reliquie di alcuni Santi, ponendovi sopra la statua della Madonna del Carmelo: simbolo immediato di un edificio dove non vi saranno pietre (poiché si tratta di un prefabbricato in legno che garantisce la massima sicurezza antisismica, la migliore eco sostenibilità e la più veloce realizzazione); ma, ancor più, espressione del desiderio di fondare sempre la nostra Comunità sull’esempio dei Santi, sotto lo sguardo di Gesù e di Sua Madre, in cammino con i fratelli e le sorelle lungo i sentieri della storia.
Il Signore non ci ha mai abbandonate, rendendosi presente nella solidarietà di molti. Egli ci renda attenti al Suo abitare tra noi, dentro di noi; ci aiuti a rinnovare ogni giorno l’incanto vero del Natale: un Dio fatto Bambino, così piccolo e inerme da abbattere le nostre difese per fargli posto. E sarà un posto colmato d’Amore.
le Sorelle di Tolentino a Cascia