A cura della Comunità OCDS di Parma
Primo Giorno
La solitudine
Essa consiste in quella purificazione, che è rettitudine interiore o di coscienza, che impegna la persona a distaccarsi da tutto ed orientare la vita soltanto a Dio.
“Giacqui e m’oblai,
Il volto reclinato sull’amato,
tutto scomparve ed io m’abbandonai
ogni pensier lasciato
tra i gigli ormai dimenticato”. (Salita, 8)
Donami Signore di trovare nella solitudine, Te, fonte di acqua viva e vera ed in Te abbandonarmi.
Padre Nostro
Secondo Giorno
La debolezza
La debolezza manifesta nella persona la forza di Dio necessaria, per superare la tentazione, che per questo non le sarà mai superiore; il cristiano dispone sempre di una forza tale, che è in grado di andare oltre a qualsiasi tentazione.
“Tu placa i miei tormenti,
dato che nessuno riesce ad annullarli, ti vedono
i miei occhi, perché ne sei la luce
e solo per vederti, desidero conservarli”.
(Cantico Spirituale,10)
Donami Signore di trovare la tua forza, nella mia debolezza, perché si manifestino le tue opere di misericordia.
Padre Nostro
Terzo Giorno
Il Distacco
Nel distacco delle cose, l’uomo acquista una più precisa conoscenza di esse e le verità che le riguardano, così da trarne grande vantaggio ed utilità. Infatti chi le gusta privandosi del senso del possesso, le vedrà in ciò che hanno di meglio, nella loro sostanza, nel loro valore.
…Ma poiché d’amor è il lancio,
feci un cieco e oscuro salto,
e mi trovai così in alto, tanto
in alto, che raggiunsi la mia preda.
(Altre strofe,2)
Donami Signore, di guardare ciò che mi circonda, attraverso i tuoi occhi di bontà, per cogliere la realtà, nella sua verità più profonda.
Padre Nostro
Quarto Giorno
La Presenza di Dio
Dove ti nascondesti? Né la sublime comunicazione di Dio, né la sua presenza sensibile sono indizio certo della presenza della sua grazia, né l’aridità, né l’assenza nell’anima di tutto questo, perciò il profeta Giobbe dice:
”Se Dio venisse da me non lo vedrei, e se poi se ne andasse, non me ne accorgerei” (Gb 9,11)
Dio è nascosto nel profondo e nel centro dell’anima, non nell’affetto devozionale, non nella volontà.
“Come il cervo fuggisti
Avendomi ferita.
Uscii dietro te, chiamandoti,
eri sparito”.
(Strofe dal Cantico tra l’Anima e lo Sposo, 1)
Donami Signore di incontrarti nel profondo dell’anima e di mai più separarmi da te.
Padre Nostro
Quinto Giorno
La Libertà
L’aspirazione alla libertà si persegue attraverso la ricerca della verità. “La verità vi farà liberi “ (Gv 8,32). Se si è disposti a perdere se stessi (in quanto egoisti) si può entrare nella libertà e nella propria piena realizzazione, così finalmente pronti per donarsi a Dio.
“La mia volontà è la tua”
il Figlio rispondeva
e la gloria ch’io possiedo
è che la volontà tua sia la mia,
che a me, o Padre, pur
conviene ciò che dice tua grandezza…(L’Incarnazione, 245)
Donami Signore di perdere me stesso per ritrovarmi in te, Verità e Grazia, perché giunga alla libertà tutta intera, che è il dono più prezioso da te elargitomi.
Padre Nostro
Sesto Giorno
Le Virtù
Le Virtù sono tutte le capacità umane realizzate in grado perfetto, in senso più ristretto indicano le abilità e la forza di fare il bene morale, di compierlo con gioia e perseveranza, anche tra tante fatiche e ostacoli interni ed esterni. Questo bene, grazie a tali disposizioni, si compie in modo pronto, facile, spontaneo, come una naturale, non forzata, inclinazione.
Più impegna diligenza
chi vuol davvero progredire
in ciò che desidera acquistare
che in quel già guadagnato:
e così a più salire,
io sempre tenderò…
(Letrillas- 12° glossa)
Donami Signore, di conquistare le virtù, attraverso cui con facilità e perfezione, diventare testimone della tua carità.
Padre Nostro
Settimo Giorno
La Volontà
Essa è la facoltà dello spirito umano che sviluppa ed esprime l’amore. La volontà va verso l’oggetto, per assimilarsi a ciò che ama; l’amore infatti, trasforma l’amante in ciò che egli ama. Questo andare della volontà non è un impossessarsi di qualcosa, ma un diventare ciò che si ama, assumendo le sue sembianze, immedesimandosi con l’altro.
Poiché la volontà
dal divino è accarezzato,
non può essere appagata
che dalla sola Divinità;
ma essendo tal la sua bellezza
che per fede sol si vede,
l’assapora in un non so che
che si trova per fortuna. (12° glossa, 5)
Donami Signore di voler amarti, per
assimilare la mia vita alla tua, il mio cuore al tuo, così da dire:”Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me” (Lett. Ai Galati 2,20)
Padre Nostro
Ottavo Giorno
La Preghiera
Il Signore stesso insegnò a pregare ai suoi discepoli con le formule del Padre Nostro, aggiungendo:”E’ necessario pregare sempre, senza mai cessare”. Non insegnò quindi che si dovessero rivolgere mille domande, ma ripetere sempre quelle poche, con attenzione e fervore, affinché non si incorresse nell’attaccamento alle proprie formalità, ma per abbandonarsi alla Sua volontà.
“Là mi mostrerai
Ciò che l’alma mia da te voleva,
e all’istante mi darai,
o vita mia, quel
che un giorno mi donasti ( ed or vorria)”. (Strofe del Cantico tra l’anima e lo Sposo, 38).
O Signore, insegnami il silenzio nel quale perdermi e per il quale ritrovarmi tra le tue Braccia, davanti al tuo Volto, sotto la tua Croce.
Padre Nostro
Alcuni pensano che basti un qualsiasi genere di ritiro o di riforma di vita, mentre poi, quando si presenta loro qualcosa di forte, qual è l’annullamento di ogni dolcezza nei rapporti con Dio, l’aridità, l’afflizione, le contrarietà, le fatiche, essi rifuggono da tutto ciò come dalla morte, per andare a cercare in Dio, soltanto dolcezze e comunicazioni soavi e gustose.
“Oh notte che guidasti!
Oh notte amabil più dell’alba!
Oh notte che unisti
l’Amato con l’amata,
l’amata nell’Amato trasformata”! (Notte Oscura, 5)
O Signore, nella notte della fede, soccorrimi e guidami verso la luce che scalda, rigenera e salva, verso Te, unico splendore, faro di Santità, sole di Giustizia.
Padre Nostro