Il testo della Via Crucis è stato preparato dalle monache del Monastero Carmelo Sant’ Anna, Carpineto Romano (RM), Italia, mentre le Stazioni in maiolica rappresentate nelle foto appartengono alla Via Crucis delle monache Carmelitane Scalze del Monastero S.Giuseppe, Roma
I: GESU’ SENTENZIATO A MORTE
Quando l’anima arriva al punto di non fare attenzione ai complimenti, fa ancora meno attenzione ai biasimi. Il biasimo rafforza l’anima e ancor più essa acquista un amore particolare e tenero per i suoi persecutori. Teresa d’Avila
Signore, la mia anima è davanti a te. Tu mi conosci fino in fondo, tu sai tutto di me, tu leggi fin nel più profondo del mio intimo. Tu raccogli ogni lacrima e rispondi ad ogni mio sorriso. Non c’è spazio o tempo della mia vita che Tu non visiti con il tuo amore, con la tua amicizia. Di tutto questo ti ringrazio, mio Dio. Il mio cammino in questo mondo è tracciato, è certo: ad ogni passo voglio essere con te, nella gioia e nella fatica, nella pace e nell’incomprensione, nella compagnia e nella solitudine. La tua Presenza, o Gesù, rende forte la mia anima, anche nella debolezza.
II: GESU’ CARICATO DELLA CROCE
Gesù prodiga le sue croci come il segno più certo della sua tenerezza, perché desidera renderti simile a Lui. Allora perché dovresti temere di non essere capace di portare la croce senza venir meno? Teresa di Lisieux
Signore, tante volte ho conosciuto la tua tenerezza, nella mia vita! Soprattutto nei momenti di dolore, quando non trovavo più parole da dire, quando mi era impossibile pregare, quando c’era solo la notte … Tu ti facevi accanto, magari in silenzio, con un tocco appena percettibile. Ti ho visto tante volte così, Gesù e ho potuto guardarti negli occhi. Poi, quando tornava la luce, quando le lacrime erano asciugate, mi sentivo un po’ più simile a te, un po’ più tuo figlio e fratello.
III: GESU’ CADE LA PRIMA VOLTA
Una ‘scientia crucis’ non si può acquistare se non giungendo a sentire la croce radicalmente. Tutta l’intera somma dei fallimenti umani può essere eliminata dall’espiazione della croce. Edith Stein
Signore, so che non ti conosco come dovrei, come vorrei. So che ancora mi manca tanta strada da fare, camminando dietro di te, seguendo le tue orme, anche all’ombra della croce. Tutto ciò di cui posso vantarmi sono le mie debolezze, i miei fallimenti. Umanamente parlando, Gesù, sono proprio una povera cosa, però con te nel cuore e nella vita, mi sento ricco, mi sento felice. Non voglio nascondermi davanti a te; apro le mani, apro il mio cuore, perché tu possa entrare nella mia povertà, con la vera ricchezza, che è la tua Croce. Sì, mio Salvatore: questo è il segno dell’Amore.
IV: GESU’ INCONTRA LA MADRE.
Il Vangelo non mette alcuna parola sulla bocca di tua Madre ai piedi della croce. E anche tu, mio Gesù, non pronunci nemmeno una parola. Il tuo silenzio è la parola più eloquente. Tito Brandsma
Signore, anch’io voglio rimanere in silenzio, in questo momento, per raccogliere lo scambio d’amore infinito che unisce te a tua Madre. Alzo gli occhi, Gesù e vedo te, rimango a guardare il tuo volto, i tuoi occhi di Figlio, che riflettono la figura di tua Madre. Tu non parli, ma doni Presenza: doni te stesso e doni tua Madre.
Io la ricevo, come mia Signora, mia dolcissima Madre.
V: GESU’ AIUTATO DAL CIRENEO.
Ognuno ha la sua croce da portare, anche se ogni croce è diversa dall’altra. Se una persona vuole acquistare libertà di spirito e non essere continuamente tribolata, deve cominciare col non essere spaventata dalla croce. Allora vedrà come il Signore la aiuterà a portarla. San Giovanni della Croce
Signore, io ho paura. Vorrei fuggire davanti ad ogni dolore, ogni prova. Soprattutto la solitudine mi spaventa, mi blocca. Tutte le volte che ricompare l’ombra della croce nella mia vita, io fatico a continuare a sperare. Forse sono ormai stanco, Gesù.
Però vorrei provare ancora una volta, vorrei farmi più vicino al tuo cuore. Stendo la mano e afferro la tua; ti offro la poca forza che ho, il nulla che sono. Solo con te, potrò anch’io portare la croce.
VI: GESU’ E’ ASCIUGATO DALLA VERONICA.
Gesù non è da solo lungo la via della croce. Oggi, come allora, non ci sono soltanto avversari, ma anche persone che lo assistono. Come rappresentante di quanti lo amano e desiderano aiutarlo, c’è Veronica. S. Edith Stein
Signore, ho un desiderio nel cuore: esserti amico, camminare con te, con te condividere la vita. So che tu stai soffrendo, camminando lungo la via del dolore. Vedo tante persone attorno. Vengo anch’io, ti cerco, mi faccio più vicino possibile. Io ti voglio amare; null’altro mi importa. Insieme a Veronica cerco il tuo volto, O Tu che sei la mia Luce!
VII: GESU’ CADE LA SECONDA VOLTA
Quando cammini nella notte oscura e nel vuoto della povertà spirituale, tu pensi che tutto e tutti – perfino Dio – ti vengono a mancare. Invece non ti manca nulla. Giovanni della Croce
Signore, mi manchi! Come puoi dirmi che mi sei sempre vicino, che condividi ogni cosa con me? Sento la solitudine, il dolore, l’angoscia. Anche tu sei caduto, sotto il peso di una sofferenza infinita. Come potrò ritrovarti, mio Pastore? Io, pecorella smarrita, ho bisogno di te. Rialzati, risorgi, buon Pastore! Allora ti seguirò, per tutti i giorni della mia vita.
VIII: GESU’ CONSOLA LE DONNE
O Gesù, lascia che io pianga per me stesso, perché non sono che un legno secco, buono solo per essere gettato nel fuoco. Ma tu doni nuova vita al legno secco innestandolo nel legno della croce. Tito Brandsma
Signore, tu sei il mio Fuoco! Come povero legno, ormai senza vita, voglio solo gettarmi fra le tue braccia. Raccoglimi, ti prego! Non importa se questo significa che anch’io dovrò essere unito alla croce del tuo dolore. Solo con te posso essere di nuovo felice. Le nostre lacrime unite diverranno un canto di gioia.
IX: GESU’ CADE LA TERZA VOLTA
Anche se tu cadessi 100 volte, rialzati ogni volta con maggior vigore, per provare, in tal modo, il tuo amore per Lui. Teresa di Lisieux
Signore, mi vergogno di me stesso; cado e ricado, mi perdo, mi allontano, mi chiudo. E quando mi trovo così, a terra e senza più forza in me stesso, allora capisco che l’unica cosa da fare, l’unico passo da compiere, è rientrare in me stesso, come il figlio perduto della parabola e lì, nel fondo dell’anima, riscoprire il tuo amore per me. Aggrappato ad esso io posso risorgere, solo spinto dalla fiducia infinita della tua tenerezza di Amico, o mio Salvatore.
X: GESU’ E’ DENUDATO
L’anima spogliata di se stessa e rivestita di Gesù Cristo non deve temere nulla dal mondo esteriore. Perciò io rinuncio a me stessa ogni giorno, in modo che Cristo possa crescere in me. Beata Elisabetta della Trinità
Signore, ormai troppe volte mi sono sentito spogliato di ciò che ritenevo prezioso, indispensabile a vivere. Tante esperienze, nel mondo, mi hanno fatto capire che, alla fine, non rimane più niente, se non la tua sola presenza, il tuo amore fedele. Ho pensato, allora, di lasciare andare tante inutili cose, forse anche tante compagnie che non mi portavano a te. Piano piano mi sono spogliato e rivestito della veste più bella, che sei Tu, o Gesù.
XI: GESU’ E’ CROCEFISSO
Ho deciso di rimanere in spirito ai piedi della croce e lì ricevere la rugiada divina, il sangue che cadeva a terra, senza che nessuno si affrettasse a raccoglierlo. Allora ho compreso che dovevo riversarlo sulle anime. Teresa di Lisieux
Signore, per tua grazia sono arrivato fin quassù, ai piedi della tua croce. Ti vedo inchiodato, al legno, ma ancor più al dolore, all’amore, alla tua volontà di salvarci. Ogni goccia del tuo sangue che cade è una promessa di vita nuova, per ognuno di noi, tuoi figli, sparsi dovunque nel mondo, lungo tutti i tempi della povera storia dell’uomo. Come tuo fratello e tuo amico, o Gesù, voglio imparare ogni giorno a raccogliere le gocce preziose delle tue parole per noi, del tuo amore infinito e poi, senza tenerlo per me, voglio sempre più donarlo a tutti quelli che incontro sul mio cammino.
XII: GESU’ MUORE IN CROCE
La morte non può essere amara per l’anima che ama, perché in essa trova tutta la dolcezza e la delizia dell’amore. L’anima gioisce della morte, come se stesse pensando al suo fidanzamento o alle sue nozze ed anela al giorno e all’ora della sua morte. San Giovanni della Croce
Signore, la tua morte è, per me, una grande scuola; qui posso imparare ad amare, a vivere veramente; qui posso trovare senso alla mia vita. Davanti a te Crocifisso io vedo che l’amore e il dolore sono un’unica cosa ed è per questo che la morte è sconfitta e non può più sopraffarci. Insieme a te anche la morte, ogni piccola morte della mia esperienza di vita diventa dolce, perché io ora so che nel dolore posso trovare l’amore. Grazie, Signore Gesù.
XIII: GESU’ E’ DEPOSTO DALLA CROCE
Non potrai giungere là dove desideri seguendo la tua strada, neppure se fosse attraverso la più alta contemplazione, ma solo attraverso una grande umiltà e una completa disponibilità del cuore. S. Teresa di Lisieux
Signore, so che non mi rimane più nulla di grande, di appariscente e forte da presentare davanti a te. Non ho più nulla, se non il mio cuore. Dopo questo lungo cammino sulla tue tracce, attraverso la prova e il dolore della croce, io desidero solo consegnarti il mio cuore, il mio amore, la mia vita. Mi abbandono al tuo abbraccio: so che tu mi accogli, così come sono.
XIV: GESU’ E’ POSTO NEL SEPOLCRO.
L’anima deve svuotare se stessa di tutto ciò che non è Dio, per poter andare a Dio… Per amore di Cristo deve desiderare di entrare in una completa nudità e povertà in ogni cosa. San Giovanni della Croce
Signore, l’ultimo passo è una discesa profonda, è un ingresso nel buio della tomba. Speravo, arrivato qua in cima, di vedere una luce più chiara, di ricevere i raggi benefici del sole. Invece ancora non è tempo per questo. Scelgo, però, di stare ancora con te, di scendere anch’io fino alla solitudine oscura della tomba, del buio. Non ho paura, perché credo che il tuo amore è più forte; io so che tu risorgerai e darai vita nuova anche a me.